Il Ducetto by Alessandro de Nicola

Il Ducetto by Alessandro de Nicola

autore:Alessandro de Nicola [Nicola, Alessandro de]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa
editore: Rubbettino Editore
pubblicato: 2024-02-27T13:41:35+00:00


30 ottobre 1952, XXXI E.F.

I

«Tutto sommato ho sempre pensato che siate rimasti dei barbari, un po’ come i nostri scozzesi o irlandesi, troppo poca dominazione romana».

Costringere James Rand-Oliver a un appuntamento alle 8 di mattina, a Roma poi! Era veramente indelicato.

«James, mi devi scusare, so quanto siano importanti le buone maniere per voi inglesi. Avete conquistato il mondo e schiavizzato i popoli facendo finta di partecipare a un allegro tè all’aperto, ma non avevo molta scelta».

Il giovane diplomatico inarcò lievemente il sopracciglio, ma in fondo questa descrizione del suo Paese come conquistatore con nonchalance non gli dispiaceva.

«Dimmi Wilhelm, cosa c’è di così urgente?»

Herr Doktor spiegò sinteticamente a Rand-Oliver la situazione, compreso il fatto di essere al corrente (grazie a Vittoria che aveva lasciato per lui un biglietto alla reception, grave imprudenza, ma che alla fine risultò utile) che Ciano doveva incontrare l’ambasciatore americano e il Ministro degli Esteri Anthony Eden e che ci fosse il fondato sospetto di un complotto comunista teso ad assassinare Ciano e forse pure a impedire il riavvicinamento dell’Italia alle potenze occidentali.

«Oh, gosh, tutto molto sorprendente, invero».

«Avvertire Eden di sicuro e forse informare Ciano».

«Ma che prove abbiamo?»

«Non ti sembra abbastanza?»

«Certo è molto. Potrei farlo sapere al mio buon amico marchese Orsini, il consigliere diplomatico del Presidente».

«Ecco, perfetto. Se esercitiamo prudenza per due-tre giorni magari riusciamo a sgominare i terroristi».

«Sembra un plot del mio mentore ai servizi; ora fa lo scrittore ai Caraibi, God bless him».

«È lui il più saggio, chi è?»

«Non penso tu lo conosca, Ian Fleming».

«No, in effetti no».

In quel momento, si avvicinò alle poltrone dove si erano sedute le due spie il Commissario Contarini, arrivato un po’ in anticipo con l’idea di fare una colazione a spese del governo.

«Commissario! Prego venite, unitevi a noi».

Gregorio assunse un’aria non molto convinta, ma non poté che appropinquarsi alla coppia.

«Buongiorno, sono il Commissario Contarini».

«Il mio nome è Rand, James Rand, molto lieto», disse l’inglese stringendo e scuotendo vivacemente la mano destra del poliziotto.

«Grande giocatore di tennis e perfetto gentleman, però l’ho battuto al suo gioco preferito il mese scorso».

«Well, anche noi inglesi in questo secolo vi abbiamo battuto due volte al vostro gioco preferito».

Contarini non poté fare a meno di ridere di gusto. «È proprio vero quel che si dice sullo humour britannico».

«Poco ma sicuro. Mr. Rand ci stava per lasciare, ma mi stava assicurando che ci sarà un po’ di sorveglianza rafforzata anche da parte anglo-americana, giusto?»

«Potete contare su di noi, se fermano qualcuno dei nostri in giro, in caso non bastasse l’immunità diplomatica posso dire che facciano il nome del Commissario Contarini?»

«E di Perissinotto».

Il tutore della legge veneziano non capiva benissimo quello che stava succedendo davanti ai suoi occhi, ma si limitò a un lieve cenno del capo di congedo del giovanotto inglese.

«Good bye gentlemen, mi metto all’opera».

Allontanatosi Rand-Oliver, Contarini rivolse lo sguardo a Klammer: «Mi volete spiegare Herr Doktor?».

«Certamente, ma andiamo alla sala colazioni, ho fatto prenotare un tavolo per tutti noi in un angolo un po’ appartato».

I due investigatori si erano seduti da



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